Alcuni estratti da degli scritti di Sri Aurobindo e Mère, tratti da Come educare un bambino, Il bambino ideale e Codice del perfetto sportivo. Nel “bambino” a cui sono rivolte queste frasi, è facile vedere un’allusione a noi stessi, ad una precisa parte di noi di cui il bambino e l’infanzia sono un simbolo: un simbolo di progresso, di crescita, di nuova formazione, di fiducia nell’avvenire.
Ho detto che sin da piccoli si deve insegnare ai bambini a tenere in grande considerazione la buona salute, il vigore, e l’equilibrio. Anche la grande importanza della bellezza deve essere enfatizzata. Un bambino dovrebbe aspirare alla bellezza, non con lo scopo di far piacere agli altri o averne l’ammirazione, ma per amore della bellezza in sé; poiché la bellezza è l’ideale che ogni vita fisica deve realizzare. Ogni essere umano ha la possibilità di stabilire un’armonia tra le diverse parti del proprio corpo e i suoi vari movimenti. Ogni essere umano che segua un metodo razionale di cultura fin dall’inizio della sua esistenza può diventare armonioso e dunque adatto a manifestare la bellezza… finora mi sono riferita solo all’educazione da dare ai bambini, perché molti difetti fisici possono essere guariti e molte malformazioni evitate da un’educazione fisica illuminata impartita al momento giusto. Però, se per qualsiasi ragione tale educazione non potesse essere data durante l’infanzia o nemmeno nella giovinezza, può iniziare a qualsiasi età e può essere continuata per tutta la vita. Ma più tardi si inizia, più bisogna essere preparati a confrontarsi con cattive abitudini che devono essere corrette, rigidità da sciogliere e malformazioni da rettificare. E questo lavoro preparatorio richiederà molta pazienza e perseveranza prima che si possa iniziare un programma costruttivo per l’armonizzazione della forma e dei movimenti. Invece se mantenete vivo in voi l’ideale della bellezza che deve essere realizzata, prima o poi sarete certi di raggiungere lo scopo che voi stessi avere stabilito.
Ciò che un bambino deve sempre ricordare… la possibilità di un progresso costante e la volontà di realizzarlo.
Il bambino ideale: ha un buon carattere. Non si arrabbia quando le cose sembrano volgerglisi contro, o quando le decisioni prese non gli sono favorevoli… È un buon giocatore. Qualunque cosa faccia, la fa al meglio che può, e continua a farla anche se l’insuccesso è quasi sicuro… È paziente. Non si scoraggia quando i risultati dei suoi sforzi tardano ad arrivare… È tenace. Fa fronte senza lamentarsi alle inevitabili difficoltà e sofferenze… È perseverante. Non diminuisce mai il proprio sforzo, per quanto lunga possa essere la durata… È equilibrato. Mantiene un’uguaglianza d’animo tanto nel successo quanto nell’insuccesso… È modesto. Non si inorgoglisce per il successo e non si sente superiore ai suoi compagni… È generoso. Riconosce i meriti degli altri ed è sempre pronto ad aiutare un altro a riuscire.
Un buon sportivo: è cortese. Non ride degli errori degli altri; non prova gioia per la sconfitta degli avversari; li tratta come ospiti e non come nemici… È modesto. Vince con gentilezza, non fa mostra del suo successo, non si vanta di ciò che vuol fare e di ciò che ha fatto… È generoso. Applaude gli avversari che giocano bene, riconosce i meriti degli altri, non ridicolizza chi è caduto ma l’incoraggia… È coraggioso. Gioca il meglio che può; lotta, anche se ormai è vinto; accetta le decisioni prese contro di lui; perde con il sorriso; fa il suo lavoro e continua a lavorare anche di fronte a uno smacco quasi certo… È leale. Non sciupa né il suo tempo né quello degli insegnanti.
Questi scritti sono la perfetta sintesi tra alcune nostre discipline apparentemente antitetiche, come lo Yoga e le Arti Marziali.