Col termine “Striking” nelle MMA viene intesa la fase del combattimento basata sulle percussioni. Benché agli inizi del Vale Tudo e dell’UFC tendevano a vincere i grappler puri, con l’evolversi dei tornei ciò è diventato impensabile e non esiste un solo atleta di MMA che non si alleni in qualche forma di Striking, tra le quali spiccano: Muay Thai, Kickboxing, Karate, Boxe, Sanda, Taekwondo, Savate. Nelle MMA sono vietate le testate, per cui è concesso percuotere l’avversario con:
- pugni, e altri colpi a mano aperta (col palmo, il dorso o il taglio della mano);
- calci di tutti i tipi, a tutte le parti del corpo e con tutte le finalità (ricerca del KO, mantenimento della distanza, spazzate, ecc);
- ginocchiate portate dalla distanza, dal clinch, a terra, ecc;
- gomitate portate dalla distanza, dal clinch, a terra, ecc;
- altre parti del corpo come spallate e colpi d’avambraccio.
Nello Striking viene inoltre insegnato a difendersi da tutti i colpi: come pararli, come schivarli, come deviarli; viene insegnato lo studio delle distanze e dei ritmi di combattimento; e viene insegnato a difendersi dalle aggressioni dei grappler al fine di non essere costretti a lottare a terra. Altro elemento fondamentale dello Striking è il footworking, ovvero lo studio delle guardie, dei metodi di chiusura delle distanze e della gestione degli spazi, dei giusti movimenti di anche e piedi per convogliare la forza nei colpi e la ricerca della mobilità e dell’imprevedibilità.
Lo stile di Striking studiato nella Shou Dao School deriva principalmente dai seguenti stili e arti marziali: Kung Fu, Muay Thai, Kickboxing, Pugilato, Tui Shou e Karate.
Shou Dao School – Via Agnoletti,8 – Pontedera Pisa