Vai al contenuto
Home » Studio sulle guardie nella lotta a terra

Studio sulle guardie nella lotta a terra

Judo e Jiu-Jitsu si focalizzano sulle proiezioni e contemplano l’ippon. Anche il Sambo Sportivo dà importanza alle proiezioni, mentre per quanto riguarda la lotta a terra si concentra sulle prese agli arti (anche le leve alle gambe vietate nel judo) e non contempla gli strangolamenti, mentre nel Combat Sambo sono permesse anche le percussioni. La Lotta Olimpica e la Lotta Libera pongono l’accento sul predominio fisico dell’avversario con proiezioni e atterramenti, con lo scopo di mantenere le sue spalle a terra ed evitando di porvi le proprie. Il Pancrazio prevede l’uso di percussioni anche nelle fasi a terra. Il Brazilian Jiu-Jistu (BJJ) invece pone l’enfasi nella lotta a terra senza percussioni, concependola come una partita a scacchi con un elemento fondamentale che nelle altre arti marziali non è così sviluppato: le guardie.

Col diffondersi di scuole e competizioni di BJJ, l’inventiva dei praticanti ha permesso di sviluppare un gran numero di guardie. Alcune di esse, oltre ad essere efficaci nel BJJ (che prevede l’uso del gi) sono fondamentali anche nel grappling (senza gi), nelle MMA e nella difesa personale da strada. Farne un elenco completo sarebbe una lavoro estremamente impegnativo, perciò proveremo a fare una piccola lista parzialmente esaustiva di alcune tra le guardie più famose o usate (in ordine alfabetico).

BACKMOUNT

backSe la Montada è la guardia regina del ground and pound la Backmount è la regina degli strangolamenti. Una volta raggiunta la schiena, si avvolgono le gambe intorno all’avversario posizionando i ganci con i piedi (mai incrociarli davanti al bacino) o si chiude un triangolo intorno alla sua vita (attenzione a proteggere il piede alto dagli attacchi). Si può lavorare sia spalle a terra, dove avremo meno libertà di movimento ma toglieremo appoggi all’avversario; sia su un fianco; sia mettendolo prono, in modo da avere più spazio per muoversi, dandogli però la possibilità di difendersi con una Turtle Guard.

Gi: nelle competizioni di BJJ è la posizione che dà più punti…c’è bisogno di chiedersi perché?

No-gi: idem come sopra.

MMA: con un regolamento che consente il ground and pound questa guardia è devastante: una volta messo l’avversario faccia al suolo e schiacciato col proprio peso (magari con un “grapevine”) si può bombardarlo con pugni e gomitate. L’importante è controllare i gomiti coi quali l’avversario può a sua volta fare veramente male.

Per strada: in questo contesto si ha il risultato massimo, perché i pugni e le gomitate (con in aggiunta le testate) possono andare a colpire anche nuca e colonna vertebrale. Come nelle MMA è indispensabile controllare i gomiti, aggiungendo inoltre e la testa, perché un colpo di nuca in piena faccia non si raccomanda a nessuno.

CROCIFISSO

crocifissoUn’altra tecnica (non proprio una guardia) di grande domino è il Crocifisso: chi la effettua controlla le braccia dell’avversario da dietro (un braccio con le gambe e l’altro con un braccio) andando a formare una croce. Se ben effettuata l’avversario avrà pochissime chance di liberarsi e numerosi modi per venire sottomesso o colpito alla testa con il braccio libero. Una variante è la Crocifix Mount, effettuata sul petto e non alle spalle, passando in questa posizione dalla Cruzada. Si può vedere più volte Jon Jones metterla in pratica sfogando gomitate al volto indifeso dell’avversario.

Gi: essendo una tecnica tipica del BJJ va da sé che è perfetta con il gi.

No-gi: perfettamente applicabile anche senza gi.

MMA: arrivare in questa posizione significa decretare la fine dell’incontro perché il ground and pound di gomito che si può sviluppare nelle MMA è tra i più efficaci.

Per strada: con tempismo e tecnica affinata si può applicare ad un aggressore che tenta di assalirci alla parte bassa del corpo o arrivarci tramite una fase di lotta a terra. Comunque ci si arrivi, una volta consolidata dà un dominio totale.

CRUZADA (SIDE CONTROL o CROSS MOUNT)

cruzada

Altra posizione (più che guardia) fondamentale per ogni lottatore che si rispetti. Che ci si arrivi dopo una proiezione, un atterramento o uscendo dalla guardia avversaria, sia ha la cruzada quando l’avversario è supino, i due petti sono uno contro l’altro e le gambe del lottare dominante sono di lato, perpendicolarmente a quelle del lottatore dominato. Il controllo sull’avversario è considerevole: si può far gravare il peso (la “100 kg”) in modo da bloccarlo a terra e di ridurgli le capacità respiratorie, ogni suo tentativo di liberarsi gli costerà grande fatica e servirà a chiudere al massimo tutti i piccoli spazi e anfratti che rimangono tra i due corpi. Dalla Cruzada si può salire in Montada, scorrere verso la Nord-Sud o attaccare braccia, piedi e ginocchia avversarie, oppure mirare al collo con triangoli di braccia o Von Flue. A seconda della strategia da applicare o dalle reazioni dell’avversario si può “switchare” in kesa-gatame, uki-gatame, twister side.

Gi: Fondamentale.

No-gi: Fondamentale.

MMA: Fondamentale.

Per strada: Fondamentale.

DE LA RIVA

de la riva

 Prende il nome da Ricardo De La Riva ed è una guardia di movimento, in cui è necessario essere veloci e attivi e non lasciare per troppo le gambe esposte a rischio sottomissioni. Studiata per funzionare col gi, questa guardia permette numerose transizioni anche grazie al berimbolo (in Guardia X, in Standard Open, Reverse De La Riva, Upside-down, Anaconda Guard, e Mezzaguardia). Fondamentalmente è focalizzata sullo scopo di arrivare a prendere l’avversario da dietro in Back Mount ma non disdegna sottomissioni da altri posizioni.

Gi: il gi agevola lo sviluppo della De La Riva perché è più facile controllare un polso dell’avversario per evitare che attacchi le gambe troppo esposte.

No-gi: non potendo controllare pienamente l’avversario è ancora più indispensabile muoversi velocemente in questa guardia e passare da una posizione all’altra per non dare riferimenti o lasciare arti a rischio leva.

MMA: nell’ottagono si è vista praticare solo da pochi cultori del BJJ e sempre e solo di passaggio, perché avere un avversario in piedi e con una mano libera a poca distanza mentre si è a terra è un rischio troppo grande. Basta un errore per ritrovarsi nel mondo dei sogni.

Per strada: se si è esperti e consapevoli di cosa si sta eseguendo e se il terreno e gli abiti non impediscono movimenti rotatori sulla schiena, questa guardia potrebbe essere utile, anche se permane il rischio di una pioggia di colpi con la mano libera.

FARFALLA

farfalla

Le caratteristiche di questa guardia sono ben precise: invece che controllare l’avversario avvolgendolo con le gambe, si usano gli arti inferiori dall’interno, agganciandolo sotto le ginocchia a cercando di controllarlo da lì. È una guardia frequentemente usata, che permette di lavorare sia in posizione sdraiata che eretta. Non permette di sviluppare molte sottomissioni (si può usare per ruotare e attaccare le gambe) ed è più che altro una guardia difensiva adatta ai ribaltamenti.

Gi: i piedi entrano tra le ginocchia avversarie e le mani controllano le maniche, le ginocchia o la cintura. Da lì si può andare sulla schiena e alzare l’avversario per ribaltarlo o uscire di lato mantenendo un gancio interno per bloccarne i movimenti.

No-gi: mancando la possibilità di controllare le maniche dell’avversario, la Farfalla senza gi prevedere di abbracciare, stringere e tirare a sé l’opponente, per poi magari controllarlo dalle spalle. Si presta anche per il berimbolo e, come detto, per ruotare ed effettuare attacchi alle gambe.

MMA: questo tipo di guardia viene spesso usata nella gabbia e il motivo è presto detto: il controllo da sotto delle gambe dell’avversario non gli permette di avere una struttura solida per generare forza ed esplosività nei colpi: si ritrova spesso su una base sospesa o fluttuante. L’abbraccio da sotto le ascelle poi disinnesca la possibilità del ground and puond. Visto che questa guardia non si sviluppa in molte sottomissioni, è in genere usata per difendersi e ribaltare andando in Montada.

Per strada: molto efficace nel neutralizzare l’avversario e toglierselo da sopra. Tirandolo a sé con un abbraccio non c’è da temere pugni, gomitate o testate, inoltre i ganci con i piedi controllano eventuali calci e possono produrre atterramenti.

GUARDIA CHIUSA

full guard

 La Guardia Chiusa è una delle più immediate e basilari. Da questa posizione il “guardero” può controllare l’avversario e pian piano elaborare sottomissioni agli arti superiori (omoplata, armlock, ecc) e alla testa (triangolo) o ribaltamenti. Alcune sue varianti sono la Guardia Aperta, che permette più reattività di transizione ma aumenta il rischio di uscita dell’avversario, e la Guardia Alta, che richiede elasticità e resistenza ma permette di lavorare per le sottomissioni alla testa e di passare a altre guardie come la Rubber o la Leghook.

Gi: con questa posizione si concedono punti all’avversario ma si può lavorare con una relativa calma usando quattro arti contro due. L’avversario tenderà a usare posture per liberarsi e non farsi tirare giù e da sotto sarà indispensabile usare le prese del gi per controllarlo.

No-gi: come sopra, senza però la possibilità di dominare l’avversario tramite il gi, per questo è più frequente chiuderlo a sé abbracciandolo per controllarne i movimenti.

MMA: è una guardia fondamentale anche nelle MMA ma per non rischiare di prendere pugni in faccia, è bene rinunciare al lavoro calmo concesso nel BJJ per assicurarsi la chiusura di tutti gli spazi possibili affinché le percussioni siano ridotte di potenziale (Pull Guard).

Per strada: in questo contesto è bene andare in guardia in modo controllato, perché una schienata a terra senza tatami non è mai un gran piacere. Sicuramente è un modo utile per gestire gli aggressori non esperti che tendono ad esporre troppo le braccia nel tentativo di colpire o di arrivare al volto. Un rischio notevole è quello che l’aggressore ci blocchi le mani per colpire con testate discendenti.

GUARDIA Z

z

Si è posizionati su un fianco, come dopo una “fuga de quadril”, una gamba è agganciata tra quelle avversarie come in una Mezzaguardia mentre l’altra è piegata a ridosso dell’addome (o del plesso solare) avversario per impedirgli di chiudere gli spazi. Anche se stare su un lato con una gamba “bloccata” non sembra per niente vantaggioso, da questa guardia ci si può produrre in varie sottomissioni e ribaltamenti grazie allo spazio creato e mantenuto dal ginocchio libero.

Gi: generalmente le mani agguantano il bavero e una manica cercando di ancorare la mano avversaria al terreno. È una guardia messa in atto generalmente da chi ama lottare in farfalla.

No-gi: valida anche senza gi, dove sarà meno facile assicurarsi il controllo del braccio e della testa avversaria.

MMA: è una di quelle guardie che nelle MMA ha un senso se applicata con velocità di intenzione e di movimenti: i colpi discendenti dell’avversario ci porteranno ad usare le braccia per proteggerci; per fare questo dovremmo lasciare la presa della testa e del braccio dandogli libertà di movimento.

Per strada: esattamente come nelle MMA. In confronto alle guardie “schiena a terra”, stare su un fianco è più agevole e sicuro in caso il terreno non sia comodo.

GUARDIA X

x

ADCC 2003: Marcelinho Garcia domina gli avversari con questa guardia. Normalmente sarebbe una posizione di passaggio tra una guardia e l’altra, ma sono molte le cose che si possono fare stazionando tra le gambe dell’avversario, controllandone una con spalla e pressione delle braccia all’altezza del ginocchio e l’altra con tibie o colli dei piedi incrociati ad X. Ne esistono alcune varianti a seconda di come si comporta l’avversario: piedi sul ginocchio, uno sul ginocchio e uno sull’anca, forbice con piede sulla caviglia e tibia dietro il ginocchio, o schiacciata se l’avversario sta in ginocchio.

Gi: permette di sbilanciare e destabilizzare l’avversario con facilità e apre la strada a varie sottomissioni e transizioni con altre guardie per arrivare alle spalle o attaccare le gambe con grande versatilità.

No-gi: la sua efficacia non dipende dal gi, per cui vale quanto scritto sopra.

MMA: sicurezza e velocità di esecuzione sono richieste nell’applicazione di questa guardia, perché alla minima indecisione l’avversario dall’alto può bombardarci di colpi.

Per strada: molto rischiosa. Mettere la testa così vicina ai piedi e alle ginocchia di un aggressore è un rischio che non vale la pena di correre.

LEGHOOK GUARD

leg hook

 Marchio di fabbrica di Dean Lister… concettualmente simile alla Rubber: non appena l’avversario fa l’errore di abbassarsi appoggiando una mano sul tatami, il braccio viene intrappolato chiudendo nella propria stretta anche la sua testa. Ancora una volta abbiamo rottura della postura e inibizione del ground and pound. Che volere di più? Una guardia con principi simili è la Rat Guard, sviluppata da Rene Dreifuss, in cui la gamba si aggancia da sopra con un unico braccio invece che da sotto (svantaggio del grip meno forte ma vantaggio di una mano libera).

Gi: discorso pressoché identico a quello della Rubber, anche se da questa guardia la tendenza a quella di giungere a gogoplata e omoplata.

No-gi: non necessitando del gi, la Legohook è molto indicata nel grappling, nel quale tra l’altro è molto più usata.

MMA: una guardia che ha il vantaggio di azzerare il ground and pound è sempre ben vista nelle MMA. I guantini non impediscono i movimenti necessari, per cui potrebbe senz’altro essere una guardia utile a chi si trova sotto.

Per strada: stesso identico concetto espresso per la Rubber, con la differenza che la Leghook non esige così tanta flessibilità.

MEZZAGUARDIA

mezzaguardia

 La mezza guardia è una posizione molto comune nella lotta a terra in cui si lavora quando uno dei due lottatori esce dalla guardia avversaria con una gamba. A quel punto l’atleta che sta sotto abbraccia subito la gamba rimasta chiusa con entrambe le proprie gambe per bloccare l’avversario e non permettergli di aumentare il suo vantaggio. Col tempo, lottatori come Gordo Correa, hanno invece studiato e sviluppato molti attacchi, ribaltamenti e uscite per prendere la schiena da questa guardia, non considerandola più solo come una posizione di emergenza ma scegliendola volontariamente. Due varianti sono la Mezzafarfalla, nella quale invece di incrociare entrambe le gambe intorno a quella avversaria se ne usa una all’interno dell’inguine: meno effettiva contro i tentativi di uscita avversari ma capace di produrre ribaltamenti molto efficaci; e la Mezzaguardia Lockdown che ha esattamente le caratteristiche opposte: oltre che ad abbracciare la gamba avversaria con entrambe le gambe, il piede superiore blocca ulteriormente quello avversario con un gancio. Ciò ci limita nei movimenti ma impedisce anche all’avversario di uscire dalla guardia senza faticare.

Gi: nelle competizioni col gi è più facie usare questa guardia con lo scopo di offendere, perché il grip, specialmente alla cintura, aiuta i movimenti necessari per prendere la schiena.

No-gi: senza gi la Mezzaguardia ha una valenza più che altro difensiva.

MMA: fondamentale per prevenire che l’avversario prenda la Montada, per cui usata in modo difensivo trattenendo il più possibile a sé l’avversario affinché non si diverta col ground and pound.

Per strada: necessaria come controllo nel caso si cada a terra in posizione errata.

MONTADA (FULL MOUNT)

Montada

 Più che una vera e propria guardia, sarebbe meglio definire la Montada una posizione dominante con la quale si controlla l’avversario sedendosi sul suo petto o sulla sua pancia. Inutile elencare i vantaggi di questa posizione, che sono evidenti in se stessi: facilità di effettuare ground and pound, strangolamenti e leve alle braccia. Si può utilizzare una Montada Alta (High Mount), con la quale ci si siede sul petto limitando con le ginocchia i movimenti delle braccia dell’avversario: da qui è più facile usare le gambe per produrre triangoli o armlock ma ci si espone al rischio che un avversario flessibile possa prenderci con le gambe o scappare con una “backdoor escape”. Viceversa la Montada Bassa (Low Mount) è più utile per attaccare collo e braccia e per scaricare la furia dei colpi, ma aumenta il rischio che l’avversario possa alzarsi per abbracciarci o che ci ribalti grazie alla mobilità di busto concessa. La S Mount, serve generalmente di preparazione all’armbar e esercita una forte pressione, benché sia un po’ meno stabile delle altre Montade. La Reverse Mount è una posizione in cui invece di mostrare la faccia all’avversario gli volgiamo la schiena: utilissima per attaccare con leglock ma espone al rischio di essere presi alle spalle. La variante Grapevine Mount infinte si effettua sdraiandosi quasi sull’avversario e agganciando le gambe con le proprie per stenderle e immobilizzarlo ancora di più.

Gi: raggiunta questa posizione, il gi offre un infinito florilegio di strangolamenti con il bavero.

No-gi: anche se gli strangolamenti senza il gi sono minori, la Montada è una delle posizioni dominanti per eccellenza.

MMA: la madre del ground and pund.

Per strada: da qui si controlla l’avversario. Colpire con entrambe le mani potrebbe esporre a colpi di reni e ribaltamenti, specialmente nel caso in cui l’aggressore sia più pesante e forte di noi. L’ideale è controllare un braccio o il collo e picchiare con l’altro.

NORD-SUD

nordsud

L’avversario è schiena a terra, mantenuto dal peso del petto o di una spalla, e noi gli siamo poggiati sopra, petto contro petto, in posizione inversa, in modo da avere le teste ravvicinate. Da questa guardia si effettua una serie di strangolamenti (nord-sud chokes) che agiscono sulla giugulare. La libertà lasciata alle gambe avversarie è controbilanciata dal controllo della testa, inchiodata a terra insieme alle spalle.

Gi: in questo contesto l’avversario può aggrapparsi al nostro gi e ribaltarci con un forte colpo di reni producendo una rotazione che inverte perfettamente la situazione.

No-gi: dalla Cruzada può capitare di finire in Nord-Sud, considerata una posizione di grande vantaggio.

MMA: da questa posizione si è pressoché impossibilitati a fare gound and pound per cui vale quanto detto per il no-gi.

Per strada: da usare con attenzione e velocità: l’avversario può cercare gli occhi con le dita o, nel caso fosse elastico, arrivare con colpi di ginocchia alla testa, specialmente se il controllo è basso sul petto.

OCTOPUS GUARD

octopus

 Considerata per lo più come una guardia di passaggio, la Octopus si sviluppa uscendo di lato, sotto l’ascella dell’avversario per poi controllarlo con la pressione di un braccio intorno alla sua schiena. Una volta raggiunta questa posizione si può aprire la guardia per decidere come muoversi, anche se generalmente da lì si cerca di raggiungere la schiena e dominare l’avversario da dietro.

Gi: se è vero che chi tenta la Octopus può aiutarsi aggrappandosi al gi dell’avversario per tirarsi su, è altrettanto vero che quest’ultimo può usare il suo gi per tenerlo a terra e non farlo scivolare via con facilità oltre la schiena.

No-gi: senza il gi la Octopus trova un senso più compiuto: è indispensabile assicurarsi massime aderenza e pressione ma se l’avversario fa l’errore di lasciarvi scappare da sotto l’ascella dopo ha poche difese per arginarvi.

MMA: è una guardia di passaggio interessante perché quando si è in Guardia Chiusa non di rado l’avversario (che è sopra) tentando di colpirci rischia di lasciare lo spazio per spingere di lato un braccio fino a farci posizionare nella Octopus. Una volta lì non ha possibilità di continuare a dare colpi significativi e la strada per raggiungere la Backmount è aperta.

Per strada: utile, perché se ci si posiziona in Octopus si è in una situazione piuttosto sicura per quanto riguarda i colpi pericolosi. Buona per controllare, per andare alle spalle o per liberarsi dell’aggressore e allontanarsi.

RUBBER GUARD

Rubber

 La “guardia gommosa”, così come l’ha chiamata Eddie Bravo, colui che l’ha resa celebre sconfiggendo grazie ad essa Royler Gracie, richiede un’elasticità poco comune. Ha il pregio di impedire la postura all’avversario, di paralizzarne gran parte dei movimenti lasciando un braccio libero per il lavoro che tende a sfociare nel triangolo o nella gogoplata.

Gi: non è molto facile trovare avversari disposti a farsi prendere e tirare giù concedendo tra l’altro un braccio poggiato a terra. Se però usata con esperienza e, come dicevamo, allenando la flessibilità di anche e gambe, è stato dimostrato che può essere una guardia letale che inibisce e stressa fortemente molti lottatori.

No-gi: non essendo strettamente legata all’uso del gi, la Rubber si presta benissimo anche al grappling. Eddie Bravo ha fatto scuola.

MMA: più di una volta è stata vista questa guardia nelle MMA, dove l’avversario tende più facilmente a scendere con la testa in basso e a poggiarsi con le braccia a terra nell’agitare i colpi. Shinya Aoki è un maestro nel concludere i match in gogoplata a partire dalla Rubber, che è particolarmente indicata per impedire tutte le possibilità di ground and pound. Qualche volta si è visto il lottatore che controlla da sotto con la Rubber sfogare pugni con la mano libera. Non male!

Per strada: come tutte le guardie “da sotto”, c’è sempre da fare i conti con l’asprezza del suolo a contatto con la schiena. Se in uno scenario di difesa personale si riesce a eseguire la Rubber, ci saremo senz’altro garantiti un controllo notevole sull’aggressore, ma è estremamente difficile prodursi in questa guardia con un vestiario ordinario, anche solo un po’ stretto e poco elastico.

SPIDER GUARD

spider

 È una guardia usata comunemente nel BJJ: permette un ottimo controllo dell’avversario, può svilupparsi in varie finalizzazioni (triangolo, leve alle braccia, prese alle gambe, omoplata…), ribaltamenti e berimbolo, e infine è propedeutica a vari cambi di guardia veloci, a seconda di cosa esige il contesto: la guardia Ragno si può intercambiare con la De La Riva, la Standard Open, la Upside-down, la X, la Cavalletta, ecc. In sostanza, da terra si afferrano le maniche dell’avversario e si fa pressione con i piedi sui suoi bicipiti o all’interno dei gomiti (anche se di passaggio si possono poggiare sulle anche o sulle ginocchia), potendo in questo modo spingerlo o tirare come fossero fili di una marionetta.

Gi: nel contesto del BJJ è un’ottima guardia poiché tramite il grip alle maniche dell’avversario è possibile contenerne sia l’eventuale pressione che i vari movimenti e tentativi di uscita o posizionamento, difatti è applicabile sia con un avversario in piedi che con uno in ginocchio, sia che tiri o che pressi.

No-gi: venendo a mancare il gi, che è fondamentale per questa guardia, applicarla nel grappling è assai difficoltoso e le possibilità di sviluppo più ridotte. Le braccia dell’avversario vanno prese e tirate da dietro i gomiti e le gambe devono fare una contemporanea pressione coi piedi sulle anche e con le tibie sui bicipiti. Da lì si userà la pressione dell’avversario per dondolarsi e sbilanciarlo quanto basta per attaccare con un’omoplata. Questa è la strategia tipica.

MMA: avere un avversario in piedi o in ginocchio davanti a noi con licenza di bombardare di pugni e cercare di controllarlo con questa guardia è un rischio notevole… basta perdere per un attimo il controllo di un gomito per ricevere il benservito.

Per strada: mettiamo di trovarci a terra con un aggressore in piedi davanti a noi che cerca di attaccare. Se si è in grado di agguantargli le maniche nella foga dell’attacco, può essere una guardia utile per passare velocemente ad altre guardie di maggiore controllo o ad un ribaltamento. Resta da fare i conti col fatto che un avversario non ha solo le braccia, e se è in piedi ha la libertà di riempirci di calci.

UPSIDE-DOWN GUARD

upsidedown

 Resa celebre da Roberto “Roleta” Magalhaes, la Upside-Down somiglia ad una Spider Guard a testa in giù. Generalmente è una guardia di transizione, specialmente in no-gi, ed usata per annullare i tentativi di passaggio di guardia dell’avversario, per chiuderlo in triangolo, attaccare le gambe con leglock o per raggiungere la sua schiena passandogli tra le gambe.

Gi: usata dai cultori del berimbolo e non solo, permette veloci movimenti di gambe facendo presa con le mani ai pantaloni avversari.

No-gi: non proprio immediata come col gi: le caviglie sono meno facili da controllare e ciò non permette di stazionare troppo in questa guardia dove si rischia spesso la Nord-Sud.

MMA: potrebbe funzionare solo in una fase di lotta a terra perché ad un avversario in piedi basterebbe un calcio per spazzare via le gambe e assalire il corpo non protetto.

Per strada: testa troppo vicina ai piedi dell’aggressore, margine di rischio altissimo.

50 – 50

50 50

A seconda della scuola di provenienza e dei regolamenti delle competizioni, questa guardia è studiata e approfondita o usata solo di straforo, visto che spesso gran parte delle prese a ginocchia e caviglie sono “vietate”. I due contendenti sono seduti uno di fronte all’altro con le gambe incrociate (“ibride”). Chi sa usare questa posizione può facilmente bloccare i movimenti avversari con triangoli e lucchetti, sa tenerlo distante evitando che ci tiri a sé o che sfoghi pugni e gomitate, e sa chiudere gli incontri con sottomissioni tra le più temute. Va da sé che le nostre gambe sono esposte all’avversario come le sue verso di noi, quindi se applicata scriteriatamente significa regalare caviglie e ginocchia su un piatto d’argento. Il Sambo è specializzato in questo genere di lavori ed è frequente vedere combattenti procedere con questa guardia.

Gi: se il regolamento lo consente e si è sufficientemente abili da non esporre i piedi con cui andremo a chiudere le gambe avversarie, questa guardia è devastante.

No-gi: due parole come “Rousimar Palhares” dovrebbero già spiegare tutto… scherzi a parte: come sopra, se il regolamento non censura le prese alle gambe, l’assenza del gi rende oltretutto più difficile per l’avversario difendersi bloccando i piedi.

MMA: molto usata e sempre con effetti notevoli. Come dicevamo questa guardia permette di tenere lontani i colpi avversari e di lavorare in sicurezza.

Per strada: come nelle MMA: devastante… un unico accorgimento di cui tenere conto, nelle MMA sono vietati i calci alla testa da terra ma per strada non ci sono arbitri, per cui se ci scappasse il controllo di una gamba dovremmo stare attenti a proteggere la testa dai colpi di tallone perché sono potenzialmente letali.